Caratteristiche genetiche-

Caratteristiche genetiche

L'espressione genotipica
Il comportamento ereditario con cui si esplica la mutazione Jaspe costituisce una novità assoluta per la canaricoltura di colore. Il Jaspe è una mutazione di tipo autosomico semi dominante ad espressività variabile. La presenza di uno solo di questi geni rispetto all’allelico gene ancestrale determina una dominanza parziale su quest’ultimo. Quindi, l’azione in singolo fattore del gene mutato determina, di per sé, una modifica delle melanine. Qualora il gene mutato fosse presente su entrambi i cromosomi, ciò provocherebbe un effetto di ulteriore riduzione delle melanine (sia feomelanina che eumelanina). Non si tratta, quindi, né di una mutazione legata al sesso né di una mutazione recessiva, né tantomeno di una mutazione dominante, ma di una mutazione con cui gli appassionati della canaricoltura di colore non hanno mai avuto a che fare in precedenza. Quindi la mutazione autosomica dominante a mezzo fattore equivale a dire che il gene mutante non risiede sui cromosomi sessuali, ma su quelli autosomici (cioè su quelli che definiscono le caratteristiche somatiche). La presenza di uno solo di questi geni rispetto all’allelico gene ancestrale determina una dominanza parziale su quest’ultimo. Quindi, un singolo gene mutante determina, di per sé, una modifica quantitativa delle melanine e si identifica come semplice diluizione S/D. Qualora il gene mutante fosse presente su entrambi i cromosomi, ciò implicherebbe un effetto di ulteriore riduzione delle melanine  dando come risultato la doppia diluizione D/D.
L'espressione fenotipica
Anche detta 10° fattore di riduzione la mutazione Jaspe esercita fenotipicamente sui canarini di tipo base interessati, come azione primaria della mutazione, la modifica della tonalità della melanina sul rachide e sul bordo delle penne. Entro queste zone scure la melanina diviene più chiara, la testa ed i fianchi sono nettamente segnati e la caratteristica maggiore è la grande riduzione delle melanine delle remiganti primarie meglio definita come BARRATURA ALARE, caratteristica tipica della mutazione che si manifesta nella parte centrale delle remiganti primarie, così come la BARRATURA CAUDALE che interessa la parte prossimale delle timoniere esterne. Il rachide delle copritrici o tectrici è dunque scuro a differenza del rachide delle remiganti primarie e delle timoniere caudali esterne che è chiaro. Becco, zampe e unghie hanno lo stesso colore dei canarini classici (Nero, Bruno, Agata e Isabella).
Gli effetti della mutazione sul fenotipo
Dopo il riconoscimento della mutazione, l’Associazione Ornitologica Albatros di Cassino ha organizzato un interessante convegno nel quale si discusse della mutazione Jaspe. Relatori i giudici Riccardo Rigato, Alfredo Margiotta e Diego Crovace. Sulla scorta di quanto fu analizzato nel corso del convegno e in relazione alla valutazione dei soggetti presentati il convegno determinò quanto segue. Gli effetti fenotipici esplicati sulla livrea del canarino Nero dalla mutazione SD “singola diluizione” sono simili, ma comunque, da non confondere o sovrapporre in selezione, a quelli prodotti dalla mutazione Ali Grigie. Nel DD “doppia diluizione” avviene invece una diluizione drastica dell’eumelanina e la parte di essa che residua si manifesta determinando una sorta di appastellamento che in alcuni soggetti non evidenzia forma alcuna di disegno. Entrando nello specifico, dopo anni di selezione è possibile affermare che l’azione svolta dal gene mutato che origina lo Jaspe non esplica alcun effetto sulla feomelanina, così come non intacca le melanine che pigmentano zampe e becco. Tale sunto viene attualmente ridiscusso sia per l'azione sulle parti cornee che per l'azione diluente con spostamento della feo all'estremità del vessillo delle piume (azione ben evidente specie nei Mosaico e nel tipo Bruno). Nel singolo fattore, come nel doppio fattore, si verifica, con una certa frequenza, che singole penne sono interessate parzialmente dalla mutazione. Si tratta, con molta probabilità, di un’espressione variabile dipendente dalla mutazione stessa che agisce a livelli minimi. Nel doppio fattore, inoltre, alcuni soggetti manifestano ampie schiarite in zone differenti del piumaggio e di dimensioni irregolari. È fatto comune ad entrambi (SD e DD): la presenza di banda alare; un’asimmetria ricorrente nell’espressione delle melanine che risiedono nelle remiganti (un’ala ossidata e l’altra no), o in altri siti (un fianco con schiarite e l’altro no); la diffusione delle melanine su tutta la penna e la loro accentuazione sul capo (perché le penne che ricoprono questa zona sono più strette e ciò favorisce l’addensamento delle melanine in esse contenute).

Da un’attenta osservazione delle penne di Jaspe SD è stata constatata la disposizione delle melanine che compongono il disegno. La diffusione che le caratterizza determina tre differenti espressioni sulle penne che compongono il disegno:

• una parte centrale (quella prossima alla rachide) che pur ridotta nella tonalità (granuli più piccoli rispetto a quelli del tipo base) mantiene un’espressione più marcata;

• una zona adiacente la parte centrale che esprime la melanina ridotta rispetto a quella centrale (granuli ancora più piccoli e maggiormente rarefatti);

• una parte periferica in cui si ripropone una tonalità che ha una espressione più vicina a quella centrale che a quella intermedia.

Per cui l’eumelanina interessa, in diversa misura, tutta la penna. La condizione appena descritta è comune ai tipi ossidati (Nero e Bruno). Nell’Agata l’effetto é minore e produce conseguenze visive diverse a causa della differente dotazione di eumelanina nel disegno dei diluiti. Per cui appare un disegno largo (per effetto della diffusione) che non evidenziale differenze di tonalità visibili negli ossidati.

L’assenza di melanina nella parte esterna del vessillo, sulle remiganti origina le Bande alari (fig.1) e sulle timoniere Le Bande caudali (fig.2). L’ipotesi iniziale che le bande alari potessero derivare dal Cardinalino del Venezuela è stata controvertita dal risultato di approfondimenti genetici e di comparazione della natura delle bande alari presenti nel Cardinalino e nel Lucherino con quelle visibili nel Canarino; è stata constatata la non compatibilità dell’espressione dei due Carduelis con quella che si manifesta nel canarino Jaspe. Per cui le bande alari possono essere definite una peculiarità prodotta dalla mutazione e non il frutto dell’eredità trasferita all’atto di traslare la mutazione stessa dal Cardinalino al Lucherino.